Dal 1994 il Museo della Ceramica Giuseppe Gianetti accoglie, custodisce, studia e rinnova una preziosa collezione di ceramiche antiche e contemporanee. Il Museo si trova all'interno di una villa degli anni ’40 del Novecento perfettamente conservata e circondata dal giardino, con un piccolo roseto e installazioni d'arte contemporanea. Le collezioni sono distribuite su tre piani dove si trova anche uno spazio per l'esposizione di mostre temporanee.

L'esposizione permanente nasce grazie alla passione per l'arte dell'imprenditore saronnese Giuseppe Gianetti, arricchita dalle successive donazioni di appassionati, collezionisti e artisti. Si compone di oltre 700 opere.

Le porcellane di Meissen: sono oltre 200 le opere provenienti da Meissen, in Germania, la prima manifattura a produrre porcellana in Europa. Particolarmente degni di nota alcuni servizi ancora custoditi nei bauli originali e pezzi del primo decennio del Settecento.

Le porcellane italiane, europee ed orientali: sono presenti le manifatture italiane venete, di Torino, la Ginori e di Napoli tra cui Capodimonte; tra quelle europee sono presenti opere di Vienna, Ludwigsburg, Sèvres, Zurigo; mentre la parte orientale è costituita da un piccolo nucleo di porcellane cinesi e giapponesi.

Le maioliche: tre sale dedicate alle maioliche "fini" italiane ed europee comprendono un buon nucleo di opere delle manifatture lombarde e del nord Italia, ed alcune abruzzesi, marchigiane ed emiliane tra cui spiccano Faenza, Bologna e Castelli d’Abruzzo.

Le opere contemporanee: è una raccolta di opere in ceramica costituita grazie alle donazioni di diversi artisti del territorio e italiani, dalle opere dei vincitori del concorso biennale CoffeeBreak.Museum e da un piccolo nucleo di oggetti proveniente dal Cameroun, paese in cui opera la Fondazione COE - Centro Orientamento Educativo.

Una casa, tante storie

Della villa d’epoca si conservano inalterati i pavimenti, i parquet, i marmi, le scalinate, i serramenti, gli arredi i quadri e gli specchi antichi, i lampadari di Murano, la ringhiera della scalinata realizzata a partire da un disegno di Carla Biffi. Dal 2019 il museo si arricchisce di due spazi espositivi dedicati alle famiglie Gianetti-Biffi e apre la Stanza del tritone al pubblico per raccontare la storia delle persone che hanno reso possibile il museo, delle loro famiglie, delle abitudini di vita, del periodo storico nel secolo scorso in cui Saronno era una Città in grande fermento. Per questo motivo l’allestimento è stato disegnato per valorizzare quegli spazi della villa che erano rimasti chiusi, custodi delle storie, piccoli angoli di gesti quotidiani: gli armadi a muro, il bellissimo bagno padronale.

Il Museo è un' "officina" di stimoli e di idee dove l'arte incontra la formazione per un pubblico di adulti, bambini, insegnanti, studenti, famiglie, associazioni.